Se in vendemmia rivendico ad una certa DOC 180 mila quintali di uva e poi all’ imbottigliamento mi ritrovo solo 32 mila ettolitri certificati. Cosa sta accadendo? #seguirabrindisi Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista
Continua a leggere...Quando un vino come questo, che quasi non esiste in volumi (21 ettolitri certificati nel 2021) e che pure rasenta il paradiso organolettico, dopo 23 anni di affinamento è ancora in tentata vendita sullo scaffale piantato a 100 euro litro, vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Non nel vino. Non nel produttore. Ma nel territorio, Il Trentino. Nella denominazione,
Continua a leggere...I ricercatori trentini hanno scoperto una nuova variante della temutissima Flavescenza Dorata, a cui hanno dato il nome di Poltrona Dorata. A differenza della versione precedente, questa variante si muove molto poco. Una volta insediata, rimane immobile, cercando di fare il minimo sforzo possibile per evitare di essere disturbata o rimossa. Colpisce principalmente gli individui di sesso maschile, mentre le
Continua a leggere...Scenetta esilarante ieri a Palazzo Roccabruna a Trento; peccato che da ridere ci fosse ben poco. Nella bella Sala Conte di Luna di via Santa Trinità, nell’ambito del Trento Film Festival si svolgeva il convegno dal titolo: “VINI DI MONTAGNA: VISIONI DEL FUTURO – Viticoltura, paesaggio, turismo: cosa sta cambiando nei territori di montagna e cosa ci riserva il futuro.”
Continua a leggere...di Pier Dal Rì (per gentile concessione di Il Trentinonuovo) – Il vino rosso non va più. È allarme nel mercato: i vini rossi, anche quelle buoni e celebri, quelli che si fanno roteare nei calici a “ballon” per annusarne profumi ed aromi, sono in crisi. I responsabili delle cantine sono preoccupati vedendo i vini bianchi che vanno a ruba, mentre
Continua a leggere...di IVO MARAN E STEFAN MORANDELL (su gentile concessione di PUNKT – LA RIVISTA DI WEIN KALTERN) – Un documento datato 12 marzo 1273 nel quale il vescovo di Trento concede a Elisabetta, moglie del conte tirolese Mainardo II, il diritto di deforestare la zona che separava i vigneti di Termeno da quelli di Caldaro, attesta l’inizio della viticoltura sulle
Continua a leggere...Circondato dall’affetto della sua famiglia, questa mattina a sessantacinque anni se ne è andato Roberto Giacomoni, figura molto nota nel Trentino vitivinicolo per aver ricoperto la carica di presidente di Cantina La-Vis negli anni degli orizzonti luminosi e di un tramonto altrettanto buio, di una mesta buiezza che per molti tratti non ha ancora trovato una narrazione adeguata e convincente.
Continua a leggere...Che il Trentodoc, in quanto marchio di prodotto snob (in senso letterale) fosse una grande puttanata lo sapevamo. Quello che non sapevano, e che invece purtroppo ora sappiamo, è che i suoi scodinzolanti sacerdoti avessero individuato nelle pratiche orientali dei figli dei fiori post litteram, ma anche nel pilates e ne il wellness, la via maestra alla degustazione del metodo
Continua a leggere...PADRE (DIONISO) PERDONA LORO PERCHÉ NON SANNO QUEL CHE FANNO. E NEPPURE QUEL CHE DICONO. Il giardiniere di Trento, il povero Maury, l’ormai mitologica Caschetto d’Oro e l’inarrivabile Failoni (quello che un paio di anni fa si faceva immortalare allegramente alle prese con una bottiglia Prosecco Astoria), ieri dal palco del Festival delle “bollicine” (come le chiamano loro) hanno lanciata
Continua a leggere...Parte decisamente con il piede sbagliato la prima edizione di TRENTODOC Festival; la kermesse sul metodo classico trentino iscritto al club Trentodoc organizzata da Trentino marketing con la partnership del Corriere della Sera. Ieri il Corrierone come d’uopo in questo casi, quando si devono dissimulare in cronaca i cosiddetti redazionali, ha dedicato al Festival un’intera paginata, affidandosi ai toni dell’apoteosi.
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