Mi capita solo ora sotto gli occhi uno dei soliti pistolotti prenatalizi che la stampa (digitale) di settore dedica al Trento Doc per aiutare la denominazione a spingere un po’ i consumi durante le feste. A parte il pistolotto, che resta sempre il solito pistolotto encomiastico, Italia a Tavola fa anche un utile riassunto dei numeri, non tutti verosimili a
Continua a leggere...La notizia è apparsa sul quotidiano di Confindustria qualche giorno fa e i dati di riferimento sono quelli elaborati dal CREA sui valori negoziati nel 2018: il vigneto alto atesino raggiunge ormai quotazioni da capogiro, in una forbice fra i 450 e i 700 mila euro ettaro. Certo, i vigneti del Barolo (2 milioni ettaro) sono ancora lontani, ma le
Continua a leggere...La politica si riappropria delle sue funzioni di indirizzo e di orientamento. Finalmente qualcuno si alza in piedi, batte i pugni sul tavolo e prova a dire stop alle dinamiche di concentrazione oligopolistica dei capitali. #territoriocheresiste
Continua a leggere...A quindici giorni dall’acquisizione del Gruppo La-Vis, il consorzio di Ravina si ritira dall’Oltrepò. Tre anni fa Cavit era entrata con i piedi pesanti negli affari oltrepadani, acquisendo il 30 % delle quote della prestigiosa, ma decotta, La Versa, con un investimento di poco più di un milione. Un’operazione, condotta sul filo del rasoio per bloccare l’espansione dell’aggressiva Cantina di
Continua a leggere...Sotto la vigna di Natale del Trentino quest’anno il vecchio Santa Klaus, sbaragliando tutti i tavoli di infruttuoso lavoro che da anni impegnano Consorzio Vini, ha lasciato il più bel dono che il vino trentino potesse augurarsi: la prima DOCG provinciale (e anche regionale; almeno questa volta i fratelli sudtirolesi sono stati batutti sul tempo). Tuttavia, davvero a sorpresa, lo
Continua a leggere...Buono, davvero molto buono. Cuvée Pinot Nero – Chardonnay (questo probabilmente con un passaggio in botte) e affinato sui lieviti per 5/6 anni. Di sicuro un ottimo TRENTO (e udite udite non Trentodoc) di cui da trentini andare fieri e da bevitori essere soddisfatti: ripetiamo buono, uno spettro profumato ampio; pieno, tondo con un’acidità bassa. Tuttavia resta qualche perplessità valutandone il
Continua a leggere...Qualche lettore ha fatto notare che a parte la contrarietà agli oligopoli vitivinicoli trentini, non si capisce bene dove noi (A.T./B.R.) si voglia andare a parare. Giusto. Se questo è ciò che resta, vuol dire che l’articolo di qualche giorno fa non era chiaro abbastanza, avendo dato per scontato che il pregresso del discorso fosse noto a tutti. Allora, a
Continua a leggere...Contino qui le mie degus/considerazioni con questo Passito Dop di Pantelleria (Baglio della Torre 2018). Dovendo finire il pandoro del fu Melegatti sugli scaffali di Eurospin questo liquoroso – di pieno rispetto sia per il costo (4.39 euro sul quale grava il 22% di Iva, inclusa) sia per il particolare bouquet. E’ più dolce, come si presenta lui stesso, rispetto
Continua a leggere...In altri tempi dopo il post di Cosimo sul matrimonio maledetto (LaVis/Cavit) si sarebbe scatenato un finimondo, invece niente. Evidentemente i nostri sodali si sentono financo carini nel non infierire sui pochi “giapponesi” non rassegnati ad una guerra finita da tempo e a questo matrimonio(?) riparatore o di convenienza, non certo d’amore per il territorio. Quindi da maledire fin dalla
Continua a leggere...Segnalo una bella iniziativa messa in piedi autonomamente da un vecchio amico del blog: Giuliano Preghenella. Un contadino cooperatore di Roveré della Luna che è stato quasi un pioniere italiano nell”utilizzo della rete come strumento a servizio della viticoltura. Da qualche settimana il nostro contadino digitale ha messo in piedi una minuziosa e ragionata rassegna stampa che ogni giorno segnala
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