Condivido in anteprima con i miei quattro lettori le risposte alle domande che mi sono state rivolte nei giorni scorsi dalla redazione di una rivista enologica. Sono stato bravo o sono stato cattivo? La prima domanda è d’obbligo: come giudica la partecipazione del Trentino ad Expo 2015 (in particolar modo al Padiglione Vino) e le recenti polemiche connesse alle strategie di esposizione?
Continua a leggere...E questa volta non lo dice Cosimo: Tra Trentino e Alto Adige a caccia dei vitigni scomparsi Il business del “doc” ha ingoiato un numero incredibile di varietà LINK TRENTINO Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio
Continua a leggere...«Abbiamo perso troppi anni ad arrampicarci sugli specchi degli autoctoni, è stata un’iniziativa fallimentare», siccome siamo in tempi di quaresima e non di carnevale è un esercizio davvero difficile attribuire il tenore della buona fede ad una dichiarazione come quella contenuta in questo virgolettato. Dichiarazione rilasciata al quotidiano “Trentino” in pieno Vinitaly dall’uomo forte ed emergente di Consorzio Vini del
Continua a leggere...*”…E’una battaglia culturale, antropologica che deve riportare al centro l’uomo decisore, non mezzadro. Temo davvero, con profonda tristezza, di dover accettare una sconfitta. Molte volte in passato leggevo i miei errori con gli occhi dei giovani: le sconfitte rafforzano la tenacia e proiettano verso il futuro idealizzato con maggior forza. Oggi, misurate le forze in campo, vorrei arrendermi alle evidenze
Continua a leggere...Prendo a prestito l’infografica pubblicata sull’edizione di martedì del quotidiano L’Adige, per ribadire, ad un anno di distanza (qui il primo post), che in Trentino, negli ultimi 30 anni, si è consumata in silenzio una modificazione genetica della viticoltura. Una strage. A cui, a mio avviso, è corrisposta anche una modificazione antropologica dei trentini. Sul campo sono caduti, sempre in
Continua a leggere...Moscato Bianco Giallo e Moscato Rosa, vini offerti in ogni ristorante di livello. Anni fa, però. Avevo un bel spiegare che il bianco giallo non era dolce e quello rosa sì; in realtà sia l’uno che l’altro non possedevano caratteristiche tali da fare impazzire. Sono entrati nella gamma prodotti delle aziende agricole, e non, come “novità”, presentati anche al Vinitaly.
Continua a leggere...Quando, l’altro giorno in conferenza stampa a Rovereto, l’assessore all’agricoltura Mellarini ha tirato fuori dal cappello l’idea estemporanea dell’ennesimo festival da mettere in piedi in città, questa volta dedicato, udite, udite, ai vitigni autoctoni, mi sono detto: come è cambiato questo posto, in così poco tempo. Quando ero ragazzo, era la città della cultura e della produzione industriale. Oggi è
Continua a leggere...Il progetto “Nera dei Baisi” procede a pieno ritmo. L’intento di Albino Armani, in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto per la viticoltura di S. Michele all’Adige, di riportare in auge un vitigno antico perfezionandolo secondo il gusto del consumatore moderno, ha già dato i suoi primi ottimi risultati. Con una coltivazione secondo metodi integrati, la varietà “Nera dei Baisi”, dalla
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