A inizio ottobre il signor Bruno Lutterotti, a capo della preziosissima Produttori di Toblino, uomo mitissimo e dalla schiena dritta, è stato fatto fuori, seppure con i modi felpati ed educati in uso fra i manager reazioari al soldo della cooperazione trentina, dalla presidenza di CAVIT. All’inizio di questa settimana il signor Bruno Lutterotti, a capo della preziosissima Produttori di Toblino, uomo mitissimo e
Continua a leggere...In attesa di conoscere il nome del nuovo assessore all’Agricoltura trentina, per il ruolo che nel bene e nel male questi avrà (è meglio mettere nel conto anche ipotesi nefaste), vale la pena prospettare qualcosa di utile prima di tuffarsi nella campagna di commercializzazione del vino fresco di vendemmia. Oddio, in Trentino questo è problema relativo, dato che le vendite
Continua a leggere...Se lo scenario fosse quello adombrato qui e se si volesse evitare al Trentino vitivinicolo la sua riduzione unicamente a territorio di supporto ai bisogni dei tre oligopoli esistenti, bisognerebbe – come sempre – concordare sui fondamentali, quelli cioè che reggono un qualsiasi piano programmatico: avere una visione, accollarsi una missione, condividere l’analisi di situazione e prospettive, fissare degli obiettivi,
Continua a leggere...Mi pareva di essere su un altro pianeta, per cui il silenzio era d’obbligo, ma ora a elezioni concluse e con un occhio alla nuova Giunta provinciale è opportuno riprendere il ragionamento sul futuro delle vitivinicoltura trentina. A chi se ne dimentica volentieri ricordo che abbiamo passato gli ultimi anni sollecitando un dialogo e facendo analisi e proposte all’indirizzo deputato,
Continua a leggere...Per chi vuole farsi un’idea della dinamica virtuosa della Borgogna bianca in Trentino queste due bottiglie sono una tappa obbligata. Uno Chardonnay in purezza e uno in Blend con Sauvignon, Rieslingr Renano e Traminer. Due bottiglie spettacolari. Peccato solo siano firmate dal gigante industriale Cavit e non dalla cantina Produttori di Toblino a cui pertiene Maso Toresella. Pazienza. Ma è
Continua a leggere...Nei giorni scorsi Bruno Lutterotti è stato confermato alla presidenza di Consorzio Vini del Trentino. Una poltrona su cui ha già fatto un buon rodaggio: un anno fa era diventato presidente pro tempore dopo le dimissioni di Alessandro Bertagnoli, il viticoltore vegano sacrificato dai suoi (l’arcipelago Cavit) sull’altare dell’Ape Maia . Ma Bruno Lutterotti è anche presidente della Cantina Produttori
Continua a leggere...Fin dal primo giorno in cui il disastro della Colli Zugna si manifestò e fu esposto al pubblico ludibrio, mostrando apertamente il volume di fuoco di un’inaudita violenza di classe, scrivemmo che la chiave di lettura, la cifra interpretativa, quella autentica, andava ricercata nel contesto. Mettemmo le mani avanti, fin da subito, giurando che ad appassionarci non era la caccia
Continua a leggere...E poi qualcuno pensa che la salvezza del Marzemino siano gli esperimenti bionici. E politici e politicanti applaudono. #sinverguenza #seguirabrindisi Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino.
Continua a leggere...Sull’ultimo numero di Vita Trentina, il composto ed educato settimanale della Diocesi di Trento, il professor Sergio Ferrari, a margine della cronaca della recente assemblea Cavit, abbozza un calcolo a spanne del prezzo delle bottiglie in uscita dallo stabilimento di Ravina: 2 euro. A fronte della media alto atesina di 9 euro e della media trentina delle cantine private: 4
Continua a leggere...Ospite di riguardo dell’Assemblea Cavit, Luca Mercalli, celebre meteorologo, divulgatore scientifico e climatologo italiano, è intervenuto a beneficio dei soci Cavit sul tema degli effetti del cambiamento climatico sull’agricoltura, e sul settore vitivinicolo in particolare. “I cambiamenti climatici stanno già impattando su agricoltura e viticoltura”, ha commentato Mercalli. ”Le estati più lunghe e roventi favoriscono la rapida maturazione dell’uva, ma al tempo stesso le frequenti siccità penalizzano
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