C’è un futuro per lo Chardonnay del Trentino? Ne andiamo scrivendo e discutendo ormai da parecchio tempo. Il 30 % del vigneto trentino è coltivato a borgogna bianca. Ma il sogno di trasformare questa enorme quantità di uva in metodo classico, è un sogno ormai naufragato. La produzione di mc è ormai stabile da alcuni anni attorno agli otto
Continua a leggere...“A noi ci ha rovinati il perfezionismo di San Michele: ci hanno insegnato a fare vini perfetti, da manuale, che però non tenevano mai conto del gusto in evoluzione del consumatore, del principio della bevibilità”. Sono le parole di un enologo di vaglia, che oggi ricopre un ruolo di primo piano nel sistema vinicolo cooperativo trentino, a proposito del successo
Continua a leggere...di Massarello – Quando c’è una buona notizia dal trentino vinicolo bisogna sottolinearla. Ieri il Consorzio vini ha licenziato l’atteso piano pubbli-promozionale e tutti assieme – cantine sociali, commercianti-industriali e vignaioli – hanno deciso di partecipare compatti al prossimo Vinitaly. Bene, era ora. Dopo tante polemiche, finalmente una svolta e la sterzata, si legge, riguarda la politica di territorio che
Continua a leggere...E’ una bottiglia che a me piace molto. Un brut in etichetta ma un extra brut in bocca. E’ rigoroso e non concede niente ai giochini delle piacevolezze facili. E pur tuttavia è molto bevibile e si accompagna a tutto pasto dall’aperitivo al dolce. Incarna bene l’idea del metodo classico TRENTO di montagna. Le uve Chardonnay sono raccolte sulle colline
Continua a leggere...Non so come sia andato il 2013 del vino trentino, ma provo a buttare giù qualche impressione. La vendemmia è stata abbondante. Lo Chardonnay, almeno sulla carta, è tornato sullo scalino più alto del podio (30,15 %), appena poco più su del nostro amico Pinot Grigio (28,39 %) e a lunga distanza dal povero Mueller Thurgau (9,21 %), i cui
Continua a leggere...Mi fa sempre piacere poter scrivere bene di un vino trentino. E mi fa piacere, soprattutto, leggere cose buone di un buon vino trentino. Come è accaduto questa mattina quando ho letto la recensione della Cuvée Maso Toresella 2011 IGT delle Dolomiti di Cavit sulla rivista on line Il Cucchiaio d’Argento. Sarà che si tratta di una cuvée base Chardonnay e Sauvignon
Continua a leggere...di Massarello – Caro Cosimo, con le tue considerazioni (qui) mi stai tirando su un terreno infido e pregno di possibili equivoci. Per evitarli ci vorrà più di qualche post, ma intanto vorrei puntualizzare alcune convinzioni, tanto per alimentare un dibattito che credo farebbe bene al comparto. Sgombro subito il campo dall’importanza fondamentale della cooperazione: lì non ci piove proprio,
Continua a leggere...[Incontinenza – Paola Attanasio] di Massarello – Sepolto Andreotti, restano le sue battute tipo il potere logora chi non ce l’ha o che a pensar male si fa peccato, ma ci azzecchi. Battute d’effetto, ma non paragonabili al sic transeat gloria mundi o al più cristiano riferimento all’umiltà. Che non significa arrendevolezza o peggio indifferenza. Ecco perché ha fatto benone
Continua a leggere...[Mattonella di Paola Attanasio] In queste ore è accaduta una cosa strana: è sparito dal database, e quindi anche dalle pagine, del blog il pezzo pubblicato ieri a firma di Massarello “Lo Chardonnay trentino e le sorelle Kessler”. Non abbiamo ancora capito bene cosa sia accaduto e se sia trattato di un’incursione dolosa o di una verosimile casualità tecnologica. Comunque
Continua a leggere...[Via! di Paola Attanasio] di Massarello – Scrivo dall’estero per commentare la notizia che Cavit s’è comprata la Kessler di Esslingen (Stoccarda) perché l’azienda di Ravina mi sta a cuore non meno della spumantistica trentina. A parte i resoconti nelle pagine economiche dei nostri quotidiani non mi sono accorto di reazioni particolari e me lo spiego sia perché in definitiva
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