cosimo piovasco di rondò

Non ricordo più chi ha detto “rinnovarsi o perire”, ma sia sul blog che sui social pare che siano in tanti ad apprezzare questo costante, serio, sforzo rigenerativo. Tuttavia non è sufficiente lavorare ad una nuova grafica e sforzarsi, con tenacia e ostinata ostinazione, a raccontare il vino e il dietro le quinte del vino: ci vuole anche quel pizzico

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Sull’impugnatura di questa Pellenc, imbracciata con fierezza contadina come un fucile a pompa spianato contro il sistema, compare il logo adesivo di TRENTINO WINE BLOG, che raffigura il Cosimo Piovasco di Rondò abbarbicato alla vite (disegnato da Paola Attanasio). Onore a questo coraggioso compagno contadino di Roverè della Luna, pronto alla guerriglia, pronto a dare l’ultima spallata al sistema. Cosimo Piovasco da BordeauxÈ

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Nasce con questo primo post, una nuova rubrica di Trentino Wine: Le degustazioni invisibili. Esercizio enoparaletterario frutto dei convegni d’amorosi sensi fra Cosimo Piovasco di Rondò e Viola Violante d’Ondariva. Non ce ne vogliano sommelier e wine lover, enologi ed enoparrucconi, se talvolta il racconto apparirà dissacratorio e disinvolto. Il vino, per fortuna, è anche un gioco. Deve essere un gioco:

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  Questo blog è nato giusto un anno fa, in una notte ubriaca attorno ad Halloween, fra quattro vecchi amici (sballati) al bar. Questo fu il primo post: una critica ideologica piuttosto tagliente nei confronti dell’assessore Tiziano Mellarini, che in quei giorni dava lezioni di marketing, assumendo la zucca amerikanista a paradigma territoriale. Da allora è capitato tutto. E niente.

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