Dopo Rossi, Ferrari è il cognome più diffuso d’Italia. Nessuna meraviglia quindi, se il più famoso costruttore in F1 e il miglior spumantista nazionale si chiamino allo stesso modo. Ad ambedue conviene sfruttare l’omonimia, ancorché con pesi e tornaconti assai diversi. Il tornaconto maggiore è ovviamente per lo spumantista di Trento, non fosse altro che per l’analisi costi-benefici. Quindi chapeau
Continua a leggere...Mi capita solo ora sotto gli occhi uno dei soliti pistolotti prenatalizi che la stampa (digitale) di settore dedica al Trento Doc per aiutare la denominazione a spingere un po’ i consumi durante le feste. A parte il pistolotto, che resta sempre il solito pistolotto encomiastico, Italia a Tavola fa anche un utile riassunto dei numeri, non tutti verosimili a
Continua a leggere...Il vino di qualità e la reputazione dei distretti vinicoli hanno bisogno di pluralismo. E questa volta a sostenerlo non sono Mario Pojer o Angelo Rossi o, nel suo piccolo, Cosimo Piovasco di Rondò: a sostenere questa tesi è Ruben Larentis, l’ideologo dello Stile Ferrari, in un’intervista a Francesca Negri pubblicata oggi sul Corriere del Trentino. La sua analisi è
Continua a leggere...Se lo scenario fosse quello adombrato qui e se si volesse evitare al Trentino vitivinicolo la sua riduzione unicamente a territorio di supporto ai bisogni dei tre oligopoli esistenti, bisognerebbe – come sempre – concordare sui fondamentali, quelli cioè che reggono un qualsiasi piano programmatico: avere una visione, accollarsi una missione, condividere l’analisi di situazione e prospettive, fissare degli obiettivi,
Continua a leggere...Provo a metterla lì solo come notizia e senza commenti (anche se mi riesce difficile contenermi). La Provincia di Trento e il Comune di Rovereto, pur con motivazioni differenti, non concedono il patrocinio al Dolomiti Pride. La Real Casa del Metodo Classico, Ferrrari – Fratelli Lunelli -, tempio internazionale dell’eleganza e dello stile italiano (ma evidentemente non di quello trentino),
Continua a leggere...Fioccano gli enoconsigli per il brindisi del primo dell’anno. E con loro le castronerie. Su Winefolly un post parla, con intenzioni lodevoli e meritorie sia chiaro, degli spumanti italiani e avverte che “se vedete il Prosecco rosé, sappiate che il colore rosa deriva dall’aggiunta di un tocco di Pinot nero (Pinot Noir); il che gli conferisce aromi di pesca e fragola”.
Continua a leggere...“CUBA LIBRE” – così il 27 novembre 2016 il Messaggero annunciò, brindando cinicamente, la morte di Fidel Castro – è stato giudicato il miglior titolo 2016 dalla giuria del Premio Ferrari. Chissà, forse nell’immaginario del brand Ferrari e della sua corte alberga ancora il sogno (per pochi) incubo (per tanti) spumeggiante dei casini e dei casinò di Fulgencio Batista. Il
Continua a leggere...Sto pranzando e bevo dell’ ottimo Pinot Grigio veneto. Do un’occhiata alla contro etichetta e trovo il marchio della raccolta differenziata e pure il divieto di bere alcolici per le donne in dolce attesa. Fra poco arriverà il logo dell’Ape Maia per l’agricoltura sostenibile e fra non molto ne arriverà un altro, di sicuro più serio, che certificherà la qualità
Continua a leggere...Errorissimo da matita rossa, oggi, sull’edizione on line di The Guardian, uno dei più autorevoli e prestigiosi riferimenti dell’intelligentia proggressita britannica. Sotto il titolo “The irresistible charm of prosecco” compare anche una bottiglia di Ferrari Trento DOC Brut, richiamata poi, correttamente (?), anche in didascalia. Arrendiamoci all’egemonia prosecchista. La battaglia è perduta. E Dio sta sempre dalla parte dei grandi battaglioni,
Continua a leggere...LA CONFRATERNITA DI BACCO incontra LA LOCANDA MARGON DI ALFIO GHEZZI A RAVINA DI TRENTO La Direzione delle Confraternita di Bacco per ottemperare alla propria decisione di programmare una volta all’anno la visita ad un ristorante, del territorio trentino ma anche di altre regioni, che per notorietà e bravura degli chef, per la cucina di alto livello, per l’ ambientazione
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