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Isera: è successo qualcosa? No, non è successo niente! Leggi l’articolo de L’Adige di oggi Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta

Isera, tutto ochei

Oggi su L’Adige Quotidiano, un pezzo, solo un pezzo, della brutta storia di debiti  e Marzemino della Sociale di Isera. La-Vis included. Leggi l’articolo di Francesco Terreri ………………………….. Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista

Isera, una storia di debiti e Marzemino

Quella che vedete è’ una vecchia manchette pubblicitaria risalente alla seconda metà dell’Ottocento. E’ stata pubblicata ieri su un gruppo Facebook roveretano. C’è della delicatezza e dell’arte in questa réclame. C’è della gentilezza discreta che racconta di una città vivace, ospitale e contemporanea. Almeno per quei tempi. Ma, a parte questo, mi ha colpito, felicemente, una cosa: il riferimento al

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Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante, il grande capolavoro di Italo Calvino. Cosimo Piovasco, passa tutta la sua vita su un albero per ribellione contro il padre. Da lì, però, guadagna

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Riceviamo, da ufficio stampa Associazione Castel Beseno Superiore, e volentieri pubblichiamo …………. Presentata oggi in conferenza stampa la terza edizione de IL GIALLO NEL CASTELLO, la rassegna internazionale dei vini Moscato dell’Arco Alpino Sabato 13 luglio – Castel Beseno – Besenello (TN) Stamani, nel corso della conferenza stampa tenutasi nella Sala delle Armi della Casa del Vino della Vallagarina di

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*”…E’una battaglia culturale, antropologica che deve riportare al centro l’uomo decisore, non mezzadro. Temo davvero, con profonda tristezza, di dover accettare una sconfitta. Molte volte in passato leggevo i miei errori con gli occhi dei giovani: le sconfitte rafforzano la tenacia e  proiettano verso il futuro idealizzato con maggior forza. Oggi, misurate le forze in campo, vorrei arrendermi alle evidenze

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Caro Tiziano (Mellarini), ti scrivo. Questa volta abbandonandomi a toni molti diversi dalle sciabolate che fino ad oggi mi sono permesso, amicalmente, di usare nei tuoi confronti. Ma la gravità, e la grevità, dellla situazione lo impone. Sulla tua Vallagarina enologica, sta precipitando in picchiata Jo Condor, eteroguidato dalla devastante strategia annientativa dei grandi gruppi industriali managerializzati e quindi deterritorializzati

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