Seconda giornata di Vinitaly: niente di nuovo. Almeno dalle parti del Trentino. Le novità, se qualcuno ha voglia di novità, stanno altrove. Magari fra le manifestazioni alternative, e contemporanee, alla giostra giostrante di Verona; i biologici di Villa Favorita, a Vicenza, per esempio hanno dimostrato di avere qualcosa di nuovo da dire. A VeronaFiere, invece, i soliti riti: scontati. Le
Continua a leggere...Riceviamo e volentieri pubblicchiamo ———————————————– 1) Il Mart al Vinitaly con il Marzemino de Tarczal In occasione dell’importante fiera dedicata al vino in programma dal 25 al 28 marzo a Verona, l’Azienda Agricola de Tarczal e il Mart saranno presenti con le bottiglie di Marzemino, protagoniste del progetto “Wine for Art, Wine for Mart” presentato a febbraio 2012 Il Mart, il
Continua a leggere...Rientro ora e mi metto davanti al pc. Avrei voluto scrivere (in colpevole ritardo) qualche cattiveria sul nuovo, si fa per dire, trentodoc in bicicletta cooperativa, ma mi dicono che ne avete già parlato. Però, mi si dice anche che in serata qualcuno, dopo essersi registrato, ha pubblicato su TWB una “breve”, per dare notizia della sconsolante (ma prevista e
Continua a leggere...Avete mai sognato di poter bere un Trento Doc ad un prezzo ragionevole, diciamo non oltre i 2,50, o giù di lì, a coppa. E magari di poterlo anche assaggiare gratuitamente, come aperitivo d’entrata, prima di sceglierlo come vino a tutto pasto? Da Rovereto alla Piana Rotaliana, da qualche giorno lo spumante low cost non è più un sogno. Bella
Continua a leggere...Ci sono vini, ci sono grandi vini e poi ci sono vini che fanno la storia. Che restano nella memoria collettiva perché segnano svolte epocali; e non solo nell’enologia ma anche nel costume di una società. Uno di questi, anche se chiamarlo vino pare quasi riduttivo, è il Fojaneghe. Un vino trentino, anzi roveretano, che cinquant’anni fa fu il padre
Continua a leggere...L’Adige 8 maggio 2011 – Era un Trentino che non sapeva ancora dove andare e cosa fare, quello degli anni Cinquanta. Era appena uscito dalla guerra e l’agricoltura era segnata da un’arretratezza quasi ottocentesca. La viticoltura ancora peggio: «Le pergole di Nostrana erano lunghe mezzo metro, ne poteva uscire solo acqua, in mezzo ai vigneti si coltivavano patate e carote.
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