*”…E’una battaglia culturale, antropologica che deve riportare al centro l’uomo decisore, non mezzadro. Temo davvero, con profonda tristezza, di dover accettare una sconfitta. Molte volte in passato leggevo i miei errori con gli occhi dei giovani: le sconfitte rafforzano la tenacia e proiettano verso il futuro idealizzato con maggior forza. Oggi, misurate le forze in campo, vorrei arrendermi alle evidenze
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