Confesso che la lettura delle cronache firmate dall’amico Massarello (qui e qui), questa mattina un po’ mi avevano preoccupato. Il suo afflato catastrofista mi aveva lasciato piuttosto perplesso. Ma poco fa, quando ho preso in mano il quotidiano L’Adige e ho letto l’articolo firmato da un giornalista autorevole ed equilibrato come Paolo Ghezzi, ho tirato non uno, ma due sospiri

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