Dalla cantina emerge una bottiglia presa un paio di anni fa. Ho i postumi di un’influenza e il naso mezzo chiuso, ma il vino me lo buca. Agrumi, dell’erbaceo di erbe amare, una leggera pietra focaia, fiori e frutta bianca matura. In bocca ha corpo e morbidezza; l’acidità bilancia, ma non prevale. È un incrocio stravagante di memorie questo Pinot
Continua a leggere...Ma come diavolo fa un Pinot Grigio a sapere di ananas, mandarino, pietra, accenni di burro, spezie dolci: al punto da chiedersi se per caso fa legno (no, non ne fa)? Morbido, come deve essere un Pinot grigio, ma con una bella acidità e un corpo robusto. Sarà forse perché non è uno dei soliti Pinot Grigo di valle industriali,
Continua a leggere...Oggi volevo spiegare ad un amico cosa fosse un vino piatto e solfitico (con quel tono da “medizina” ) Test fallito. Avevo aperto, a modo di esempio, un P.G. basico della multinazionale rotaliana, perché così me li ricordavo i suoi P.G. fino a qualche annata fa, piatti e solfitici. E invece una bella sorpresa che ha fatto fallire il mio
Continua a leggere...Un bel tacer non fu mai scritto, si dice. Ma a forza di leggere e tacere si rischia di far passare per vangelo ogni banalità o castroneria, e allora non ci sto. E’ il caso dell’intervista di T. Di Giannantonio di ieri sul Corriere del Trentino a tale Michele Gambera che dopo cotanto studio è approdato a Chicago dove si
Continua a leggere...[ illustrazione a cura di Domenico La Cava© ] Riduzione delle rese (e delle rivendicazioni): il dado è tratto. Una delle più grandi denominazioni italiane, e quindi mondiali, quella del Pinot Grigio industriale,ha avviato l’iter per il taglio drastico della rivendicazione della produzione doc da immettere sul mercato. Lo ha deciso un paio di giorni fa il CdA del Delle Venezie Doc. Una
Continua a leggere...Altra bottiglia riemersa dalla polvere del 2015 e ripescata dal buio della cantina, ormai spettrale, in questi giorni di quarantena: Pinot Grigio 2015 (Valdadige Doc 12,5% vol. – Cantina Valdadige). Una gran bella lezione per quelli che (e nella schiera di quelli con il nasino all’insù mi ci infilo per primo) pensano, sbagliando, che i bianchi, e soprattutto i Pinot
Continua a leggere...In Trentino non sono solo le cooperativone ad allungare le mani sul business del Pinot Grigio. Goffredo Pasolli, presidente della sezione trentina degli enologi ma soprattutto uomo di punta, seppure per adozione, della famiglia Togn, a capo del gruppo Gaierhof, Lechthaler e Maso Poli, è stato eletto vicepresidente del Consorzio Doc delle Venezie in quota imbottigliatori, una posizione che prima
Continua a leggere...UK, USA, Canada e Germania: conclusa con risultati eccellenti la campagna istituzionale e promozionale della prima vendemmia della giovane DOC del Triveneto. I mercati e la critica internazionale premiano il nuovo Italian Style Pinot grigio. Dopo il podio del Global Masters of Pinot Grigio di The Drinks Business, tre Pinot grigio DOC delle Venezie conquistano la classifica dei Palmarès Pinot
Continua a leggere...Sono 3 i Pinot grigio DOC delle Venezie su 5 italiani – tutti del Triveneto e di aziende associate al Consorzio – nella ‘top ten’ del famoso concorso canadese riservato a uno dei vitigni più conosciuti e apprezzati al mondo. “Una grande sorpresa e un riconoscimento importante per questa Denominazione” dichiara Catherine Lessard, Direttrice Generale della AQAVBS, organizzatrice del Concorso.
Continua a leggere...È sempre illuminante dare un’occhiata ai bandi d’acquisto di vino dei monopoli nordici. Capire quale sia la percezione, misurata in termini di prezzo, che gli altri hanno del nostro (nel senso di trentino) vino, fa solo bene. E spiega tante cose. Per esempio denuncia i limiti, e i danni tumorali inferti alla notorietà e all’immagine della vitivincoltura, delle politiche industrialiste agite
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