Casualmente, scorrendo lo streaming di un social, scopro che un vino da uve PIWI è riuscito a suscitare l’attenzione e il gradimento sia dei degustatori dell’International Wine Challange 2017 sia di quelli del Decanter World Wine Award 2017, che sono due piattaforme mondiali di assoluto prestigio per autorevolezza di giudizio e per influenza sulle scelte dei buyer internazionali. E mi vengono
Continua a leggere...È un lungo corridoio costellato di cibo, quello del Taste of Milano, un’enclave in cui si pagano in ducati elettronici i piatti preparati dagli chef stellati. Il vino è rappresentato nei wine bar, che propongono una classificazione fantasiosa dei vini, da “cristallini profumati” a “colorati avvolgenti”. In fondo, molto in fondo al lungo corridoio tra chef e show cooking ci
Continua a leggere...Il vino che resiste, fra l’altro uno dei miei vini quotidiani preferiti, è arrivato in Puglia… e casualmente è stato posizionato accanto ad una mola satellitare diamantata: più resistenza di così si muore! Ora attendiamo il riscontro degustativo di un amico pugliese che non ha mai assaggiato questa tipologia (PIWI)! #territoriocheresiste Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui
Continua a leggere...Come sono arrivati i PIWI in Italia? Chi ce li ha portati? Oggi la storia italiana degli incroci interspecifici sembra quasi scontata. Vent’anni fa, tuttavia, questi vitigni erano ancora un oggetto misterioso, quasi una materia esoterica. Per ripercorre questa storia ho raccolto le parole e la memoria di Domenico Pedrini, che insieme alle figlie Erika e Giulia e ai soci
Continua a leggere...Anche in Veneto (con sede a Belluno), nasce l’associazione PIWI, l’unione dei produttori di vino da vitigni resistenti alle malattie fungine. Su L’Adige di oggi Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di Territoriocheresiste. Il nome è un omaggio al protagonista del Barone rampante,
Continua a leggere...E per fortuna che secondo gli industriali oligopolisti questi vini non sono buoni e non hanno mercato. Le uve #piwi sono state pagate ai contadini fra i 25 e i 30 euro quintale. #territoriocheresiste #zeroinfinito #pojeresandri Cosimo Piovasco da BordeauxÈ lo pseudonimo collettivo con cui fin dall’inizio sono stati firmati la maggior parte dei post più trucidi e succulenti di
Continua a leggere...È dura, è veramente molto dura, scrivere di un evento che ho contribuito a organizzare anch’io. In genere, quando partecipo a un evento, mi metto comodamente nei panni di chi vede le cose per la prima volta, registra quello che accade e poi lo trascrive, mettendoci del suo solo lo sguardo. Il resto, lo fanno le cose. Questa volta però
Continua a leggere...La prima volta che ho incontrato i PIWI poteva essere una decina di anni fa. Ero all’Istituto agrario di San Michele all’Adige e un enologo mi mostrava alcuni filari di vite. “Vede quelle viti? Sono incroci selezionati nel corso degli anni. Sono resistenti ai funghi, richiedono meno cure di una pianta di cachi, danno vini molto interessanti e sono illegali.”
Continua a leggere...Non lo faccio spesso, perché di premi, medaglie e attestati ce ne sono in circolazione così tanti che alla fine si finisce per perdersi in un mare magnum in cui è difficile raccapezzarsi. Ma in questo caso faccio uno strappo alla regola. E la ragione la capirete alla fine del post. Il Santacolomba Bianco 2015 di Cantina Trento Le Meridiane si è
Continua a leggere...Ripubblico quest’intervista – redazionale rilasciata dal direttore della Cantina Trento Le Meridiane, Alfredo Albertini. La ragione è semplice: trovo condivisibile parola per parola, sul tema PIWI e viticoltura sostenibile, il ragionamento del manager veneto che guida uno dei più grandi gruppi trentini del vino (Le Meridiane – Concilio). Segnalo, a questo proposito anche il suo intervento in occasione del seminario
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