In questi giorni è mancato Sergio Ferrari, il decano dei giornalisti agricoli. Era stato professore di Scienze, Patologia vegetale, Entomologia e altro all’Istituto Agrario di San Michele dove aveva formato centinaia di tecnici. Lo abbiamo pianto come ex allievi, lo ha pianto – in modo diverso – anche chi lo conobbe e ne ebbe a che fare nella sua veste
Continua a leggere...[*] colorita espressione trentina liberamente traducibile in italiano con: “Siamo proprio con il culo per terra“ La telefonata dal vecchio professore e decano dei giornalisti agricoli trentini arriva di buon mattino. Da cronista, cerca notizie: “Cosa pensi stiano facendo di questi tempi quelli del nostro settore vitivinicolo?”, chiede. Gli rispondo: “Magari stessero facendo qualcosa!”. E aggiungo: “Il guaio è che
Continua a leggere...Qualche sera fa, in occasione di una sontuosa cena degli auguri, gli enologi trentini hanno voluto assegnare il loro tradizionale riconoscimento – solitamente riservato a un collega distintosi per l’affermazione delle finalità dell’Associazione – al giornalista professor Sergio Ferrari che di molti presenti è stato insegnante di Scienze, Patologia, Entomologia e altro all’Istituto Agrario di San Michele. Il fatto è
Continua a leggere...Segnalo ai nostri lettori la pubblicazione a puntate sul quotidiano on line Il Dolomiti, dei contributi del professor Sergio Ferrari per una storia dell’agricoltura trentina fra salute e impiego dei fitofarmaci. La prima puntata è stata pubblicata lunedì, nei prossimi giorni il resto nella sezione AMBIENTE. TRENTO. Si chiama “Cento anni di difesa delle piante in Trentino” ed è dedicata alla
Continua a leggere...Nei giorni scorsi in un paio di post puntuti ho provato a squarciare il velo sui vizi e sui difetti di Consorzio Vini del Trentino (qui e qui). Sull’ultimo numero di Vita Trentina, il settimanale diocesano della curia tridentina, due giornalisti di orientamento moderato e anche di più, Sergio Ferrari e Giuseppe Michelon, hanno sollevate le mie stesse perplessità. E hanno suggerito la medesima
Continua a leggere...Ha insegnato a parecchie generazioni di studenti dell’Istituto Agrario di San Michele, oggi FEM, e dalle colonne di giornali e riviste, Vita Trentina in primis, ha raccontato i cambiamenti, le speranze, le difficoltà, gli entusiasmi e i timori dell’agricoltura trentina degli ultimi 50 anni. E’ stata, ed è, una voce autorevole e severa di una narrazione territoriale, che non ha mai
Continua a leggere...Il presidente di Consorzio Vini del Trentino, Alessandro Bertagnoli, conferma per il mese di maggio l’edizione 2016 di Mostra Vini. Bella notizia, anche se sembra di capire, dal tono dalle dichiarazioni rilasciate a Sergio Ferrari su Trentino Agricoltura, che tutto è ancora avvolto in un alone di mistero e di incertezza. Staremo a vedere. Tiziano BianchiGiornalista e blogger con uno
Continua a leggere...di Mauro Baldessari* – Nella mia mensile chiacchierata telefonica con il giornalista Sergio Ferrari, che normalmente riguarda l’attualità delle problematiche di mercato, ho evidenziato come ci si stia trovando in una situazione inaspettata (rispetto alle previsioni post vendemmia) e che sostanzialmente la commercializzazione dei vini vendemmia 2015, bianchi in modo particolare, stia volgendo ormai alla fine, data la limitatezza della
Continua a leggere...Partite di minor pregio acquistate fuori provincia per produzioni Charmat Il vino base spumante Chardonnay della vendemmia 2015 è stato venduto senza difficoltà a prezzi soddisfacenti. Lo afferma l’enologo Mauro Baldessari, direttore della cantina Vivallis Sav di Nogaredo che però tiene distinti due tipi di acquirenti: le cantine importanti che hanno acquistato le partite migliori destinandole alla produzione di spumante
Continua a leggere...Da tempo, anche contro l’opinione di alcuni amici del blog, sostengo che il vino trentino – ma probabilmente anche il resto – si salverà solo grazie al desiderio di riscatto, alla creatività e all’umiltà delle periferie e delle marginalità. Trento, il capoluogo, ormai mi pare sempre più riverso su sé stesso, prigioniero della narrazione autocelebrativa di un paradiso artificiale che
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