Dalla cantina emerge una bottiglia presa un paio di anni fa. Ho i postumi di un’influenza e il naso mezzo chiuso, ma il vino me lo buca. Agrumi, dell’erbaceo di erbe amare, una leggera pietra focaia, fiori e frutta bianca matura. In bocca ha corpo e morbidezza; l’acidità bilancia, ma non prevale. È un incrocio stravagante di memorie questo Pinot
Continua a leggere...Lo chiamano Masetto il vino della famiglia Endrizzi, un Teroldego rosso, corposo, per gente tosta e di buon gusto, gente che quando beve beve come bevono gli alpini, gente che annaffia cibi saporiti, ma sopratutto gente di paese, che ama la convivialità, con un bicchiere in mano e che gioca a carte e alla morra; non gente urbana da “sprizz”.
Continua a leggere...È di questi giorni la notizia che il 18 e 19 maggio prossimi alla FEM di San Michele all’Adige si terrà il sesto Concorso per i vini del territorio. L’iniziativa è del Centro Istruzione e Formazione, autori gli studenti di enologia. Per questioni organizzative la manifestazione è limitata quest’anno alle tipologie Teroldego rotaliano ‘20, ai Trentino Marzemino, Pinot bianco, Riesling, e
Continua a leggere...Aspettare la fine d’anno per una valutazione dell’annata vitivinicola in Trentino non sarebbe stato necessario, son cose che si sanno da mesi e i fondamentali sono chiari già da anni. Una strada segnata, senza infamia e senza lode. Allo stesso modo, mettersi ora a programmare attività future (ammesso che qualcuno qui declini ancora quel verbo) può apparire pleonastico o perlomeno
Continua a leggere...Non ne parla nessuno, ed è strano. Sono arrivato con il fiato corto al Vinitaly (metaforicamente, perché in stazione sono arrivato con buon anticipo) e cerco notizie o indicazioni su Internet. Gli anni scorsi, negli anni da 5 a 1 ante Covid, in cui avevo cominciato a interessarmi al vino con un piglio un po’ meno da dilettante, fiorivano guide,
Continua a leggere...A quanto parte non basta nemmeno una seduta spiritica per far riemergere dalle nebbie dell’ignoto e dal mistero degli inferi la produzione enologica trentina. Non ci riesce nemmeno la carta vini di un ristorante luxury (ex stella Michelin) come La Casa degli Spiriti di Costermano, situato ad uno sputo dal confine gardesano fra Veneto e Trentino. In questi giorni post
Continua a leggere...Sulle gazzette locali oggi non c’è traccia della decisa presa di distanza dei giovani cooperatori trentini dalla gestione iperindustralista di SAIT. Territoriocheresiste ne aveva data notizia ieri mattina. Visto l’odierno silenzio della grande stampa trentina, la sola conclusione che riesco amaramente a trarre è questa: io devo aver perduto per strada il senso della notizia. Ammesso che ce l’abbia mai
Continua a leggere...[ illustrazione a cura di Domenico La Cava© ] Riduzione delle rese (e delle rivendicazioni): il dado è tratto. Una delle più grandi denominazioni italiane, e quindi mondiali, quella del Pinot Grigio industriale,ha avviato l’iter per il taglio drastico della rivendicazione della produzione doc da immettere sul mercato. Lo ha deciso un paio di giorni fa il CdA del Delle Venezie Doc. Una
Continua a leggere...(elaborazione grafica a cura di Paola Attanasio) La notizia dei goduriosi piaceri enologici coltivati in pubblico dall’assessore proseccarolo al Turismo della Provincia di Trento, ieri sul web è diventata virale e oggi è finita sulle prime pagine dei più composti quotidiani locali. Uno svaccamento comunicativo, che fa male prima di tutto al Trentino e che l’assessore provinciale avrebbe potuto evitare alla grande,
Continua a leggere...…Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini. E invece
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